Alle 10 del mattino, però, un ragazzo di 20 anni entra nell’asilo con
la scusa di dover chiedere un’informazione e si dirige nella camera da letto
dove riposano i bambini.
Qui estrae dalla tasca del suo giubbotto un coltello con una lama di circa trenta centimetri, e inizia a colpire violentemente i bambini. In seguito si sposta nella camera dei giochi, e usa la sua arma contro gli altri bambini e contro le maestre. Come se nulla fosse, il giovane ragazzo esce e si allontana con la sua bicicletta. Verrà fermato ed arrestato poco dopo.
Qui estrae dalla tasca del suo giubbotto un coltello con una lama di circa trenta centimetri, e inizia a colpire violentemente i bambini. In seguito si sposta nella camera dei giochi, e usa la sua arma contro gli altri bambini e contro le maestre. Come se nulla fosse, il giovane ragazzo esce e si allontana con la sua bicicletta. Verrà fermato ed arrestato poco dopo.
Alla fine di questa tragedia, il bilancio sarà di tre morti,
due bambini e una maestra, e di altri 12 bambini feriti.
Nonostante oggi siano passati sei anni da questa tragedia,
risulta ancora impossibile commentare un gesto del genere. Uno dei più grandi cantautori italiani,
Luciano Ligabue, toccato profondamente al cuore da questa vicenda, nel 2010 ha
voluto scrivere una canzone per ricordare quei poveri bambini innocenti. Ligabue descrive la vicenda attraverso gli
occhi di uno dei bambini dell’asilo nido di Dendermonde. Altri commenti su
questa canzone sono inutili, vi invito soltanto a leggere il testo, straziante ma che riesce a coinvolgere in maniera tale da “far assistere
direttamente" alla scena.
Luciano Ligabue, “
Quando mi vieni a prendere? (Dendermonde, 23/01/09)”
Quando mi vieni a prendere? (Dendermonde, 23/01/09)”
Il video della canzone con il testo
Mia madre che ha insistito che facessi colazione
e sa che la mattina il mio stomaco si chiude
ho finto di esser stanco, ho finto di star male
lei non ci casca più e io non schivo più l’asilo
In macchina si è messa a cantarmi una canzone
è sempre molto bella e anche se oggi non mi tiene
il latte viene su
mi comincio a preoccupare
che in mezzo a tutti gli altri mi vergogno a vomitare
Quando mi vieni a prendere?
Quando finisce scuola?
Quando torniamo ancora insieme a casa?
Quando mi vieni a prendere?
dammi la tua parola
quando giochiamo insieme a qualche cosa
la maestra oggi sembra molto più nervosa
non so se è colpa nostra o se sente chissà cosa
un paio di noi altri le fanno fare il pieno
ed io vorrei soltanto che mi stessero vicino
e poi è stato come quando tolgono la luce la maestra urlava come con un’altra voce.
Se non stiamo buoni arriva forse l’uomo nero
io prima ho vomitato e lui adesso è qui davvero
Quando mi vieni a prendere?
Quando finisce scuola?
Quando torniamo ancora insieme a casa?
Quando mi vieni a prendere?
dammi la tua parola
vieni un po’ prima fammi una sorpresa
L’uomo nero forse è qui perchè ci vuol mangiare
non vedo la forchetta
ma il coltello può bastare
ti chiedo scusa mamma se ti ho fatta un po’ arrabbiare
ma fai fermare tutto
che ho capito la lezione
e tu e papà che litigate spesso sul futuro
ed io che sempre chiedo ma il futuro che vuol dire?
e l’uomo nero gioca e questo gioco quanto dura?
ma forse dopo questo gioco avrò meno paura
Quando mi vieni a prendere?
Quando finisce scuola?
Quando torniamo ancora insieme a casa?
Quando mi vieni a prendere?
dammi la tua parola
ti devo chiedere un’altra volta scusa
e la maestra adesso è sdraiata… sta dormendo
e i miei amici urlano, qualcuno sta ridendo
ci sono le sirene e sono sempre più vicine
che giochi enormi che sa organizzare l’uomo nero
i miei amici ora stanno solamente urlando
e tutti quanti insieme
è proprio me che stan guardando
ma non ho scelto io di stare qui con l’uomo nero
appena lui mi lascia è con voi che voglio stare
Quando mi vieni a prendere?
Quando finisce scuola?
Quando torniamo ancora insieme a casa?
Quando mi vieni a prendere?
Dammi la tua parola.
Vieni un po’ prima
fammi una sorpresa.
Mia madre che ha insistito che facessi colazione
e sa che la mattina il mio stomaco si chiude
ho finto di esser stanco, ho finto di star male
lei non ci casca più e io non schivo più l’asilo
In macchina si è messa a cantarmi una canzone
è sempre molto bella e anche se oggi non mi tiene
il latte viene su
mi comincio a preoccupare
che in mezzo a tutti gli altri mi vergogno a vomitare
Quando mi vieni a prendere?
Quando finisce scuola?
Quando torniamo ancora insieme a casa?
Quando mi vieni a prendere?
dammi la tua parola
quando giochiamo insieme a qualche cosa
la maestra oggi sembra molto più nervosa
non so se è colpa nostra o se sente chissà cosa
un paio di noi altri le fanno fare il pieno
ed io vorrei soltanto che mi stessero vicino
e poi è stato come quando tolgono la luce la maestra urlava come con un’altra voce.
Se non stiamo buoni arriva forse l’uomo nero
io prima ho vomitato e lui adesso è qui davvero
Quando mi vieni a prendere?
Quando finisce scuola?
Quando torniamo ancora insieme a casa?
Quando mi vieni a prendere?
dammi la tua parola
vieni un po’ prima fammi una sorpresa
L’uomo nero forse è qui perchè ci vuol mangiare
non vedo la forchetta
ma il coltello può bastare
ti chiedo scusa mamma se ti ho fatta un po’ arrabbiare
ma fai fermare tutto
che ho capito la lezione
e tu e papà che litigate spesso sul futuro
ed io che sempre chiedo ma il futuro che vuol dire?
e l’uomo nero gioca e questo gioco quanto dura?
ma forse dopo questo gioco avrò meno paura
Quando mi vieni a prendere?
Quando finisce scuola?
Quando torniamo ancora insieme a casa?
Quando mi vieni a prendere?
dammi la tua parola
ti devo chiedere un’altra volta scusa
e la maestra adesso è sdraiata… sta dormendo
e i miei amici urlano, qualcuno sta ridendo
ci sono le sirene e sono sempre più vicine
che giochi enormi che sa organizzare l’uomo nero
i miei amici ora stanno solamente urlando
e tutti quanti insieme
è proprio me che stan guardando
ma non ho scelto io di stare qui con l’uomo nero
appena lui mi lascia è con voi che voglio stare
Quando mi vieni a prendere?
Quando finisce scuola?
Quando torniamo ancora insieme a casa?
Quando mi vieni a prendere?
Dammi la tua parola.
Vieni un po’ prima
fammi una sorpresa.
GIORGIO BASILE
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