Rabbia, rancore, gelosia, denaro: le cause. Uno schiaffo, un pugno, un livido, a volte, un omicidio: le conseguenze. Ecco il tragico scenario di un fenomeno che negli ultimi anni fa parlare il mondo. La violenza sulle donne è un tema assai delicato e assai trattato ultimamente a causa degli indecenti episodi che si verificano ogni giorno anche solo nel nostro piccolo paese. Una violenza soprattutto psicologica, provocata da un uomo su una donna, e che è in grado di annientare quest’ultima, rendendola fragile, impotente, che è capace, addirittura, di distruggerla a livello fisico. Sembra assurdo che ancora ai giorni d’oggi si parli di un essere umano che uccide, spinto dall’ignoranza e dalla perdita di valori morali, un suo simile, e nel caso di una donna, una sua compagna di vita. Se non c’è un ‘io’ senza un ‘tu’, non ci può essere un uomo senza una donna. L’uomo non può identificarsi come tale se non affiancandosi a una donna ma questa smania di possedere, di voler essere superiore, di controllare non può che identificarlo come animale.
Alla violenza sulle
donne è stata dedicata perfino una giornata (25 novembre), come quella che
ricorda l’emancipazione femminile, l’uguaglianza dei sessi (‘la festa della
donna’, 8 marzo); ma la necessità di proclamare queste giornate e festeggiarle
ogni anno non fa altro che sottolineare il fatto che i loro obiettivi non sono
stati raggiunti. Il problema principale è che la società si è abituata al
concetto di donna come essere subordinato, incentivato dalle diverse forme di
religione, dagli antichi costumi e tradizioni, ed è come se una donna non possa
mai essere la frase principale di una proposizione. L’“uomo”, talvolta,
usufruisce di questa idea di subordinazione per far credere a una donna di
essere un qualcosa di sua proprietà, la quale può usare come meglio gli piace.
Un uomo può far violenza su una donna perché si sente più forte, perché si
vanta di aver la capacità di poterla sottomettere, quando una donna ,se solo
non le fosse impedito da stupidi preconcetti, potrebbe avere il mondo tra le
sue mani. Picchiare una donna, farla piangere, sentirla urlare a causa tua non
ti rende forte, ti rende solo estremamente insignificante e debole. Ti rende
incapace di riconoscere l’assurda bellezza e magnificenza di un essere che può
darti la vita ma che ,anche se solo volesse, potrebbe azzerarti con un semplice
‘sì’ o un ‘no’, senza doverti sfiorare. La donna è una di quelle cose che
l’uomo non dovrebbe rovinare, ma è una di quelle per cui dovrebbe ringraziare
il cielo per avere la possibilità di ammirare un essere così meraviglioso. Non
è forse la donna la cosa più bella che un uomo possa conquistare? E non c’è
forse niente di più significativo e bello che toccare una donna soltanto per
farla sentire importante quale è? Cose così belle e importanti, come una donna,
vanno curate, amate, perché l’affetto di una donna, un suo sorriso, è il più
grande risultato che un uomo possa ottenere.
Leonardo Urbini
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