La contemplazione romantica del Nulla, ovvero il Void
Mentre piangevo ieri notte, ho preso carte e penna e ho deciso di deliziarli con il mio pensiero.

Io sono un individuo romantico: un essere raziocinante che usa parole, non termini. Simbolismo e misticismo sono il mio pane quotidiano. Mi ritrovo nei concetti Romantici di isolamento dalla società, di puro contatto biologico e spirituale con la Natura.
Mi impersonifico nell'alienazione dalla realtà come sogno, come delirio filosofico e intellettuale, come trasporto psicologico, senza ricorso all'alienzaione involontaria dovuta alle sostanze, poiché non gestita dalla ragione se non prima del proprio inizio.

Un esercizio che tutti dovrebbero eseguire é di fermarsi in primavera nel medio pomeriggio su una panchina in media collina e osservare il paesaggio antistante e sottostante. Si proverà un senso di intima, vera e profonda commozione e comunione col Noumeno che, in ultima analisi appare essere la Bellezza. La Bellezza mi sembra sempre più la forma in cui Dio (comunque Egli sia) si manifesta a noi in forma fenomenicamente percepibile e appercepibile.
Francesco Mari
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