Il ragazzo si annoiava molto.
Aveva deciso di annoiarsi e ci stava riuscendo.

Muoveva la testa senza fretta, ma al contempo con una velocità non mortifera tale da creare quella impressione di sdegno che hanno i gatti e soltanto i gatti.
Fuori dalla finestra le stagioni si stavano mescolando come cavallette di specie diverse. Creavano turbinii che mescolavano dettagli di entrambe, fino a che si creano varianti nuove e non simili in alcun modo alle precedenti. Il sole invadeva arrogante il terrazzo delicatamente vuoto, facendo capolino dalle foglie degli alberi di fronte. Lui poteva chiaramente scorgere i rami più alti senza muoversi dalla porta finestra, dato che si trovava al secondo piano.