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martedì 29 dicembre 2015

Gli smartphones per la vita o la vita per gli smartphones?




La tecnologia del mondo moderno è in continuo aggiornamento. Con il passare del tempo, essa è cambiata: una volta, all'epoca dei nostri genitori, il cellulare si utilizzava solamente per chiamare con urgenza una persona. Non esistevano altri mezzi per poter raggiungere il destinatario da lontano e quando la comunicazione non andava a buon fine, bisognava aspettare la chiamata di ritorno. Le conoscenze, quindi, erano limitate.

Gli sviluppi che la tecnologia ha avuto e tuttora continua ad avere possono essere sia positivi che negativi. Gli studiosi che progettano i cellulari cercano sempre di rispondere alle esigenze dei clienti, di una persona comune, che studia, lavora. Insomma, dai più piccoli ai più grandi.



mercoledì 27 maggio 2015

Il traguardo


Siamo, siete  ad un passo dal risultato finale.
Cinque anni di sacrifici,lotte,rinunce,soddisfazioni. In questo clima voglio dedicarvi un pensiero che vorrei  diventasse  NOSTRO.

"Io scelgo la speranza. E' una scelta cosciente,fatta con la piena consapevolezza che il male che ci circonda è tale da avvolgerci e sopraffarci.
Io scelgo la speranza perché sento profonda responsabilità per quello che penso di essere obbligata a fare: lasciare un mondo migliore di come l'ho trovato".
Con voi ho toccato con mano l'umiltà del limite, l'orgoglio di raggiungere un risultato, la delicatezza furtiva, le guardate gli altri negli occhi.
Ciò ha dato e dà significato alla mia vita.

martedì 5 maggio 2015

Brevi considerazioni sul valore della Cresima se somministrata ad adolescenti non informati a sufficienza.

Vorrei aprire una breve parentesi sul valore della cresima. Se non si capisce il valore di quello che si fa, ma lo si fa solo per prassi e per adeguarsi a un’usanza, ha ciò in definitiva valore? Chiaramente no. Un ragazzo di tredici anni, senza un rudimento finanche minimo di filosofia e teologia comparata, può avere gli strumenti per scegliere il proprio credo? No, per questo se lo fa imporre dalla Norma. Personalmente non sono cresimato, poiché Dei gratia fui disgustato, con mia somma fortuna, dal sistema che sceglieva per me dei valori in cui credere.
Parimenti, il battesimo somministrato al neonato, non ha il benché minimo senso. Ognuno é libero.
Ma se non si é liberi di scegliere neppure la propria religione, di che rivoltante libertà stiamo parlando?
Il valore della cresima, comunque, decade ulteriormente, se consideriamo l’opinione che gli adolescenti hanno di questo sacramento. Esso é visto come un modo per ottenere regali e soldi facili dai parenti. Questo fu uno dei motivi che mi spinsero a rinunciare a cresimarmi. Preferii restare un cristiano nel bozzolo, che evolvermi a macroglossa della vergogna, della menzogna e dell’ipocrisia. Squarciai il coccoon più tardi, quando il mio sistema iniziò a prendere una rudimentale forma.

giovedì 16 aprile 2015

Una settimana per vivere una vita



Era il 16 febbraio. Pioveva, e la giornata si prospettava fredda. Non la mia.
Era il 16 febbraio, ed io partivo. Partivo per un viaggio dal quale non sapevo cosa aspettarmi, partivo per un'avventura che a me sembrava tanto lontana da non riuscire ad interpretarla.
Era il 16 febbraio, ed io mi dicevo: “è un viaggio come tanti, sarà splendido, ma comunque un viaggio come tanti”.
Ripensandoci col senno di poi, diamine come mi sbagliavo.
Era il 16 febbraio, ed io salivo su un autobus. Il “gruppo O” partiva.
Era il 16 febbraio, e la mia settimana per la vita cominciava: mi stava portando a Cracovia.
Sarò sincera, non ci sono parole. Non esistono, semplicemente non esistono parole per descrivere o anche solo definire quello che abbiamo vissuto. Quello che noi, noi abbiamo vissuto, perché io, da sola, non ho vissuto nulla. E' stato tutto un “facciamolo, e se va male siamo insieme”. E' stato tutto uno stare uniti contro il peggio, un rimbalzare alla morte con la vita, un rimbalzare alla vita con la vita, la vita di 800 persone, che su un treno dall'Italia hanno preso i loro zaini e hanno seguito le orme di chi settant'anni fa su un treno dall'Italia andava incontro alla morte.

CartaBianca:Un incontro per il futuro della scuola.


Il 16 aprile 2015 ho avuto l'occasione, insieme ad altri compagni del nostro liceo, di partecipare all'iniziativa "Carta Bianca" proposta dal comune di Cesena, durante la quale si sono discussi i vari problemi che affliggono le scuole del nostro comune.

Premetto che questo articolo sarà di natura polemica, per tanto vi chiedo di considerarlo come un Pamphlet.

Dopo aver ascoltato le proposte dei ragazzi della altre scuole ed i loro problemi,i quali spaziavano da "mancanza di una cantina per conservare il vino", "attrezzatura inadeguata per la conservazione della marmellate", "strutture inadeguate per le piantine di peperoncino"(Istituto Agrario), "costruzione di nuove piste ciclabili e di nuove pensiline per gli autobus(Ragioneria)" fino alla mancanza di un sistema di condivisione di reperti scientifici con il museo di scienze naturali di Cesena(Liceo Scientifico). Io mi sono chiesto:”Ma queste scuole hanno veramente dei problemi?

martedì 31 marzo 2015

ROCKIN' 1000: ROMAGNA CALLING THE FOO FIGHTERS

Cesena entrerà nel Guinness World Records: il 26 luglio 1000 musicisti romagnoli suoneranno "Learn to Fly" dei Foo Fighters al Parco Ippodromo di Cesena, l'iniziativa è partita da un gruppo di cesenati capitanati da Fabio Zaffagnini, con il patrocinio del Comune di Cesena .L'evento durerà dall'alba fino a tarda serata. I 1000 musicisti comprendono 250 cantanti, 350 chitarristi, 150 bassisti e 250 batteristi; sul sito www.rockin1000.com  si può effettuare l'adesione come musicista (richiede l'invio di un video dove si suona o canta), donare 2, 3, 5, 10 euro per raggiungere i 40.000 euro per tutto l'occorrente o diventare organizzatore logistico volontario.
Ecco un cartone animato in dialetto romagnolo sottotitolato in italiano:
Quel giorno sarà girato un video che sarà poi messo in rete e diventerà l'appello per far venire i Foo Fighters a Cesena!
                                                                                                         Alberto Rossi


sabato 21 febbraio 2015

GINO BARTALI: L'UOMO CHE CORREVA PER SE STESSO E PER LA SUA NAZIONE

Alcune volte si cade nell’errore di non concepire lo sport come un fattore determinante della storia. Si pensa che esso sia fine a se stesso, che sia solo un divertimento e niente di più e che, quindi, lo sport sia una cosa e la storia ne sia un’altra completamente differente. A partire dalla fine del ventesimo secolo, la storia dello sport e la "Storia" vera e propria si sono spesso mescolate, fuse e completate. L’una ha modificato l’altra: se è facile pensare che la Storia abbia influenzato lo sport, basti pensare ai vari campionati sportivi sospesi durante le guerre mondiali, è ben più difficile immaginare come sia potuto capitare il contrario, ovvero come lo sport abbia potuto modificare la Storia. Molti avvenimenti sportivi, e in particolare molti uomini e donne dello sport, hanno saputo modificare il corso degli eventi.


Ai giorni nostri, quando si parla di sport e in particolare di calcio, una delle domande più frequenti è: “E tu per quale squadra tifi?”. Se, invece, parlate con i vostri nonni, molto probabilmente vi diranno che ai loro tempi la domanda più posta in ambito sportivo era: “Bartali o Coppi?
Gino Bartali e Fausto Coppi, “Ginettaccio” e “l’Airone”, ovvero due dei ciclisti più forti e famosi di tutti i tempi.  Come hanno potuto due semplici persone con la passione per le biciclette cambiare il corso della Storia?